Il Vescovo di Matagalpa “si trova recluso, in preghiera e digiuno”; solidarietà da Costa Rica e Panama
(Managua) - L'Arcidiocesi di Managua “ribadisce pubblicamente la sua vicinanza nella preghiera a tutte le persone e alle famiglie che soffrono gli effetti della problematica socio-politica in cui noi nicaraguensi continuiamo ad essere immersi con tutti i suoi effetti e a tutti i livelli, che ha fatto ristagnare la nostra società in un ambiente di insicurezza, polarizzazione e intransigenza, innescando una dinamica di divisione e antagonismi che impediscono di superare questa situazione nazionale critica".
Il comunicato dell’Arcidiocesi, del 21 maggio, pervenuto all’Agenzia Fides, esprime in particolare solidarietà e vicinanza a fedeli e sacerdoti della Parrocchia del Santo Cristo de las Colinas, a Managua, dove Monsignor Rolando Alvarez, Vescovo della diocesi di Matagalpa e Amministratore apostolico di Esteli, “si trova recluso, in preghiera e digiuno”, come anche alla parrocchia di San Juan Bautista nella città di Masaya, e al suo parroco, padre Harvy Padilla, “che vivono in un clima di ansia per la loro sicurezza personale e l'impossibilità di esercitare il loro diritto a vivere e celebrare la loro fede in un ambiente di pace e libertà". L’Arcidiocesi di Managua conclude facendo appello alla Polizia nazionale, “perché deponga questo atteggiamento inutile” e invitando a pregare “affinché le volontà si muovano per creare un clima di comprensione nazionale".
Secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, il regime di Daniel Ortega ha adottato ulteriori misure repressive contro la Chiesa del Nicaragua, ordinando tra l’altro la chiusura del canale televisivo della Conferenza episcopale del Nicaragua (CEN). In un video messaggio al popolo di Dio di Matagalpa e di Esteli, Monsignor Rolando Alvarez ha comunicato: “oggi sono stato perseguitato per tutto il giorno dalla polizia sandinista, dalla mattina alla sera, hanno seguito tutti i miei movimenti". "La sera, mentre ero a casa di mia nipote, sono andato direttamente dagli ufficiali e ho chiesto loro perché mi perseguitano e mi hanno detto che obbediscono agli ordini". "Sono entrati nella mia cerchia familiare, mettendo a rischio la sicurezza della mia famiglia”.
Nel video il Vescovo annuncia che si trova nella parrocchia del Santo Cristo de Esquipulas, dove ha iniziato un digiuno a tempo indefinito fino a quando "la polizia nazionale attraverso la Conferenza episcopale o il suo Vicepresidente, mi farà sapere che rispetterà la mia privacy familiare". Il Vescovo ha chiesto a quanti vogliono, di unirsi al suo digiuno e di andare nelle loro parrocchie per pregare dinanzi al Santissimo Sacramento, per cantare, lodare il Signore e organizzare veglie di preghiera. “Io sarò qui in preghiera, dinanzi al Santissimo, celebrando l’Eucaristia, innalzando la mia supplica al Signore perché possa avere termine questa situazione durissima e crudele per tutti”.
I Vescovi della Conferenza Episcopale del Costa Rica hanno espresso in un messaggio la loro solidarietà “ai Vescovi del Nicaragua e a tutto il popolo fratello di questa nazione”. “Il messaggio – scrivono - viene inviato dopo alcune informazioni che vengono da quel paese; anche i Vescovi nicaraguensi si sono espressi sui problemi socio-politici, sulla tensione e l'atmosfera di ansia che vivono per la loro sicurezza personale; in modo particolare, in questo momento, da Mons. Rolando José Álvarez Lagos, Vescovo di Matagalpa e Amministratore Apostolico di Estelí”. “I Pastori della Chiesa costaricana chiedono al Signore risorto di concedere al popolo nicaraguense il dono della pace, perché gli sia concesso un clima di tranquillità e di fraternità”. I Vescovi del Costa Rica assicurano la solidarietà e la preghiera, specialmente nei momenti della prova, ai Vescovi del Nicaragua, esortando il popolo cattolico costaricano a innalzare preghiere per il popolo del Nicaragua e per i Vescovi di quella nazione. “I Vescovi della Conferenza Episcopale del Costa Rica ribadiscono la necessità che i nostri popoli centroamericani, in generale, lavorino insieme per la ricerca del bene comune, della pace e della giustizia sociale”.
Anche i Vescovi di Panama hanno espresso “Solidarietà a Monsignor Rolando Alvarez e al popolo del Nicaragua”. I Vescovi panamensi sono solidali con Monsignor Alvarez “in questi momenti in cui sperimenta la persecuzione per essere profeta di fronte alla difficile situazione per la crisi sociopolitica che vive il popolo nicaraguense”. Si uniscono quindi alla preghiera “perché cessi la persecuzione” e Monsignor Alvarez e padre Padilla possano tornare a vivere e celebrare la fede in un clima di serenità e di pace.
(Agenzia Fides 23/5/2022)