BRASILE - “Sentenza politica”, le reazioni alla condanna di Lula nel Brasile religioso

Londrina (Agenzia Fides) – Il Brasile vive momenti d'incertezza e confusione dopo che l’ex presidente, Luiz Inácio Lula da Silva, è stato condannato in appello a 12 anni per i crimini di corruzione e riciclaggio di denaro. Ma la sua condanna in primo e secondo grado si basa su indizi e denunce fatte dai collaboratori di giustizia, senza alcuna prova documentata in grado di dimostrare la proprietà dell’appartamento che sta all’origine del processo. I tre giudici del Tribunale Federale di Porto Alegre hanno confermato la condanna per unanimità il 24 gennaio 2018. Bisogna anche dire che l’ex presidente può ancora fare ricorso alle istanze superiori, come il Tribunale superiore elettorale e al Supremo tribunale federale.
Nel frattempo, sono diversi le reazioni dei gruppi politici e di altre istituzioni come la chiesa cattolica a questa situazione.

L'argomento del processo contro Lula è stato anche presente alla tavola rotonda organizzata dal Laboratorio di studi sulle religioni e le religioni, dell'Università statale di Londrina, in cui la pastore luterano Romi Márcia Bencke, il monaco Marcelo Barros, Frei Betto e Pedro Ribeiro de Oliveira, hanno parlato sulle CEB e delle prospettive della politica.
L'apertura della tavola rotonda il pomeriggio del 24 gennaio è stata guidata dall'Arcivescovo di Londrina, Monsignor Geremias Steinmetz, che, a partire da quanto chiesto dal Vaticano II, ha insistito sulla necessità della presenza della Chiesa nella società di oggi e occuparsi dei problemi della società, sottolineando che le comunità ecclesiali di base erano nate per lavorare in favore della trasformazione sociale, riuscendo a mettere insieme la vita al Vangelo e il Vangelo alla vita.
L'iniziativa si svolge in parallelo con il 14° Interecclesiale delle CEB (Comunità ecclesiali di base), che si tiene a Londrina fino a domenica 28 (Vedi Fides 26/01/2017). Il tema dell'incontro di quest'anno è "Le CEB e le sfide del mondo urbano".

Le comunità ecclesiali di base hanno sempre avuto una speciale importanza nella trasformazione sociale. Infatti, come ha ricordato in molte occasione Frei Betto, "Lula ha ripetutamente detto che le CEB erano più importanti nella base nazionale del Partito dei Lavoratori (PT) rispetto al movimento sindacale, o che il movimento sociale". Ecco perché nello stesso Incontro delle CEB si è iniziato a parlare di "sentenza politica" contro Lula e il comitato esecutivo del Partito dei lavoratori ha deciso lo stesso di presentare la candidatura di Lula alla presidenza della repubblica.
Secondo la stampa locale, ieri Dilma Rousseff ha ricordato come la legge che prevede l’ineleggibilità dei condannati da una corte collegiale sia stata promulgata proprio da Lula nel 2010. "Non è colpa nostra se stanno utilizzando le nostre iniziative contro la corruzione per distruggere un nemico politico", ha detto la ex presidente. In ogni modo il prossimo futuro politico e sociale del Brasile si presenta incerto e con opinioni molto diverse sul ruolo della magistratura.

(CE) (Fides, 27/01/2018)