Migranti a Calais: Mons. Stenger, appello a Europa, “rafforzare la sicurezza non risolve il problema”
“Ciò che rimprovero oggi all’Europa è quando risponde: ciascun paese risponda alla crisi cercando il modo di cavarsela da solo. Ma io dico: non siamo forse tutti uniti come europei in un destino comune? I paesi dell’Unione europea non hanno una responsabilità di solidarietà da condividere insieme”. Più che un appello, è un grido di dolore quello espresso oggi al Sir da monsignor Marc Stenger, vescovo di Troyes e presidente di Pax Christi France commentando le notizie che giungono da Calais. “Ciò che sta accadendo - dice il vescovo - è una pressione fisica molto forte dei migranti che cercano di entrare nei camion e vogliono a tutti costi arrivare in Inghilterra. Evidentemente l’Inghilterra rappresenta il loro punto di approdo finale, sapendo benissimo che la Francia non può offrire loro alcun futuro. Ci troviamo quindi di fronte ad una pressione che sfida in particolare la sicurezza”. I camion che transitano tra la Francia e l’Inghilterra ed entrano nell’Eurotunnel sono un vero pericolo per i migranti che si trovano sulla strada e cercano di oltrepassare il tunnel sotto la manica. “Non c’è alcuna garanzia di sicurezza - incalza mons. Stenger - e infatti c’è poi chi perde la vita. Chi è responsabile? Il governo francese in accordo con il governo inglese ha deciso di rafforzare la sicurezza ma rafforzare la sicurezza può sicuramente evitare qualcosa ma certamente non risolve la crisi”.
Il vescovo parla di una situazione “grave” ma ricorda anche che “non è il primo anno che accadono simili incidenti. Solo nel 2014 sono morti a Calais più di 20 migranti”. Ed aggiunge: “Che il governo francese stia tentando di rafforzare sul posto la sicurezza non è da criticare ma certamente questa azione non risolverà la crisi e il problema. Occorre quindi lavorare per trovare una soluzione. E in questa ricerca Francia e Inghilterra non possono essere lasciati soli. Occorre l’impegno di tutta l’Europa”.
Il vescovo parla di una situazione “grave” ma ricorda anche che “non è il primo anno che accadono simili incidenti. Solo nel 2014 sono morti a Calais più di 20 migranti”. Ed aggiunge: “Che il governo francese stia tentando di rafforzare sul posto la sicurezza non è da criticare ma certamente questa azione non risolverà la crisi e il problema. Occorre quindi lavorare per trovare una soluzione. E in questa ricerca Francia e Inghilterra non possono essere lasciati soli. Occorre l’impegno di tutta l’Europa”.