“La Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ha appreso con profonda tristezza il saccheggio sistematico di cui sono state oggetto le chiese cristiane, in particolare quelle cattoliche, nel vostro paese” è scritto nel messaggio.
“Seguendo con particolare attenzione e grande preoccupazione la situazione in cui vi trovate dalla fine della scorsa settimana, la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, davanti alle enormi perdite registrate e alla desolazione causata dagli eventi di questi giorni, vuole esprimervi la sua vicinanza spirituale, la sua comunione e la sua solidarietà.
La Congregazione vi assicura della sua preoccupazione e delle sue preghiere per le vittime di questa situazione di violenza e per le loro famiglie. Inoltre, fa appello al senso di responsabilità delle autorità politiche, civili e militari, perché attraverso le strade del dialogo si impegnino a ristabilire la pace e a porre definitivamente fine alle violenze contro i cristiani”.
Il messaggio si conclude ricordando le parole del Santo Padre Francesco: “non si può assolutamente causare la morte e la sofferenza in nome di Dio, né giustificare la violazione delle libertà fondamentali della persona umana”. (SL) (Agenzia Fides 21/1/2015)
“Seguendo con particolare attenzione e grande preoccupazione la situazione in cui vi trovate dalla fine della scorsa settimana, la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, davanti alle enormi perdite registrate e alla desolazione causata dagli eventi di questi giorni, vuole esprimervi la sua vicinanza spirituale, la sua comunione e la sua solidarietà.
La Congregazione vi assicura della sua preoccupazione e delle sue preghiere per le vittime di questa situazione di violenza e per le loro famiglie. Inoltre, fa appello al senso di responsabilità delle autorità politiche, civili e militari, perché attraverso le strade del dialogo si impegnino a ristabilire la pace e a porre definitivamente fine alle violenze contro i cristiani”.
Il messaggio si conclude ricordando le parole del Santo Padre Francesco: “non si può assolutamente causare la morte e la sofferenza in nome di Dio, né giustificare la violazione delle libertà fondamentali della persona umana”. (SL) (Agenzia Fides 21/1/2015)