ARGENTINA, Comodoro Rivadavia (Agenzia Fides) – Il rispetto responsabile dell’ambiente, in quanto parte della creazione, è stato ribadito dal Vescovo di Comodoro Rivadavia, Sua Ecc. Mons. Joaquín Gimeno Lahoz, insieme al suo Vescovo ausiliare, Sua Ecc. Mons. Fernando Croxatto, e dal Vescovo della prelatura di Esquel, Sua Ecc. Mons. José Slaby. I presuli sono rimasti sorpresi e delusi dal modo in cui, il 25 novembre, è stato discusso il disegno di legge che riguarda l'ambiente.
"Incoraggiamo e ringraziamo Dio per tutti gli uomini e le donne della provincia che stanno lottando per costruire un popolo con un futuro di solidarietà e di fraternità" si legge nella nota pervenuta all’Agenzia Fides, allo stesso tempo i Vescovi si uniscono a quanti lottano perché la terra sia custodita in modo responsabile.
Tale forte reazione delle comunità è dovuta anche alla diffusione sui media della foto di un deputato ritratto mentre si scambia degli sms con il rappresentante di una impresa mineraria proprio durante il dibattito sulla legge, che in pratica concederebbe ampia libertà di azione a tutte le imprese minerarie, con pesanti conseguenze sull’ambiente.
I Vescovi, nel loro messaggio, sottolineano: "La natura è a nostra disposizione, possiamo godere e fare buon uso di essa. Ma ciò non significa che ne siamo i proprietari. Siamo i custodi. Spesso ci lasciamo guidare dall'arroganza di dominare, possedere, manipolare, sfruttare; non la custodiamo, non la rispettiamo, non la considerano come un dono gratuito che deve essere protetto… Il rispetto dell'ambiente non significa solo limitarsi ad evitare danni, ma anche utilizzarlo per il bene. Il rispetto per la natura ci ricorda che l'uomo stesso è una parte fondamentale di essa." (CE) (Agenzia Fides, 28/11/2014)
"Incoraggiamo e ringraziamo Dio per tutti gli uomini e le donne della provincia che stanno lottando per costruire un popolo con un futuro di solidarietà e di fraternità" si legge nella nota pervenuta all’Agenzia Fides, allo stesso tempo i Vescovi si uniscono a quanti lottano perché la terra sia custodita in modo responsabile.
Tale forte reazione delle comunità è dovuta anche alla diffusione sui media della foto di un deputato ritratto mentre si scambia degli sms con il rappresentante di una impresa mineraria proprio durante il dibattito sulla legge, che in pratica concederebbe ampia libertà di azione a tutte le imprese minerarie, con pesanti conseguenze sull’ambiente.
I Vescovi, nel loro messaggio, sottolineano: "La natura è a nostra disposizione, possiamo godere e fare buon uso di essa. Ma ciò non significa che ne siamo i proprietari. Siamo i custodi. Spesso ci lasciamo guidare dall'arroganza di dominare, possedere, manipolare, sfruttare; non la custodiamo, non la rispettiamo, non la considerano come un dono gratuito che deve essere protetto… Il rispetto dell'ambiente non significa solo limitarsi ad evitare danni, ma anche utilizzarlo per il bene. Il rispetto per la natura ci ricorda che l'uomo stesso è una parte fondamentale di essa." (CE) (Agenzia Fides, 28/11/2014)