REPUBBLICA CENTRAFRICANA, Bangui (Agenzia Fides) – Il gruppo “Antibalaka” era sorto a Bangui per proteggere la popolazione dalla guerra in corso nel Paese da oltre un anno e mezzo. Ora si è rivolto contro la stessa popolazione: “stanno commettendo saccheggi e stupri, inoltre ci hanno costretti a chiudere le scuole a Galabadja e Damala” avvertono i salesiani impegnati nella zona. Entrambe le opere avevano deciso di aprire le porte della scuola ai bambini e ai giovani, affinché non perdessero altre ore di formazione. “Andare a scuola, poi, li aiutava ad avere una routine, delle abitudini, e dimenticare la violenza in cui vivono” spiegano in una nota dell’Ans inviata a Fides. “Ci sono barricate nelle strade oltre a molte armi in circolazione e la gente non lascia le proprie case per paura.” Attualmente le missioni salesiane a Bangui accolgono oltre 1.400 persone sfollate a causa del conflitto. La violenza scatenata nei giorni scorsi impedisce ai religiosi di uscire dalla missione e non possono arrivare nemmeno gli aiuti umanitari. Dall’inizio della crisi sono fuggite dalle loro case oltre un milione di persone; più di 3.500 bambini sono stati costretti ad unirsi a gruppi armati e più di 2,6 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria urgente. (AP) (22/10/2014 Agenzia Fides)