Il Patriarca Rai: il nuovo Presidente va scelto fuori dai due “blocchi”


LIBANO, Diman (Agenzia Fides) - “La Coalizione '14 Marzo' non vuole un Presidente allineato con la 'Coalizione 8 Marzo'. E la 'Coalizione 8 Marzo' non vuole un Presidente allineato con la 'Coalizione 14 marzo'. Quindi c'è bisogno di cercare un Presidente che sia fuori da entrambi i blocchi”. Così il Patriarca di Antiochia dei Maroniti Bechara Boutros Rai ha delineato quella che a suo giudizio appare come l'unica via d'uscita dall'impasse politica che da mesi sta deteriorando il quadro politico e istituzionale del Libano, dove i due blocchi politici dominanti non riescono a trovare un accordo sull'elezione di un nuovo Capo dello Stato. Il sistema istituzionale libanese riserva la carica di Capo dello Stato a un cristiano maronita. E secondo il Patriarca Rai “ci sono molte figure di maroniti degni di assumere la Presidenza”. Le considerazioni patriarcali sulla crisi politico-istituzionale attraversata dal Paese dei Cedri sono state espresse dal cardinale Rai durante l'omelia della messa domenicale celebrata ieri presso la residenza patriarcale estiva di Diman.
La Costituzione libanese prescrive che il nuovo Presidente sia eletto due mesi prima della fine del mandato del suo predecessore. L'incarico del Presidente uscente Michel Sleiman è giunto a conclusione già alla fine di maggio. Da allora tutti i tentativi di eleggere il suo successore sono falliti a causa della contrapposizione tra i due blocchi che dominano la scena politica del Paese: la Coalizione 8 Marzo – che vede alleati gli sciiti di Hezbollah con la Corrente Patriottica Libera guidata dall'ex generale maronita Michel Aoun – e la Coalizione 14 Marzo – dove le Forze Libanesi guidate dal maronita Samir Geagea sono alleate con i sunniti del Partito 'Futuro' di Saad Hariri. Nel corso dell'omelia, il cui testo è pervenuto all'Agenzia Fides, il Patriarca Rai ha di nuovo riproposto la convivenza tra cristiani e musulmani come tratto distintivo della storia del Libano e come antidoto alle pulsioni settarie che stanno sconvolgendo lo scenario mediorientale: “Per duemila anni” ha sottolineato il Patriarca “i cristiani hanno dato vita alla cultura della regione attraverso il Vangelo, e ci sono stati anche 1400 anni di cultura islamica, che hanno interagito reciprocamente con la filosofia della coesistenza. Questo ha connotato la fisionomia del messaggio del Libano, dando vita a una storia di moderazione, lontano da estremismi e fondamentalismi”. 8GV) (Agenzia Fides 28/7/2014).