Continua il dialogo sulla riforma educativa: la Chiesa è critica sui cambiamenti


CILE, Santiago (Agenzia Fides) – Ferve il dibattito tra Chiesa e governo sulla riforma educativa in discussione nel paese. “Il Governo Cileno continuerà a promuovere il dialogo per realizzare questa riforma educativa che è fondamentale per il paese; e lo vogliamo fare in un modo partecipativo”, ha detto il segretario generale del governo Alvaro Elizalde, dopo l'intervento di domenica scorsa dell'Arcivescovo di Santiago, il Cardinale Ricardo Ezzati, che ha criticato duramente la riforma proposta dal governo. Secondo Alvaro Elizalde “è necessario un nuovo modello educativo che garantisca qualità per tutti, che sia gratuito, che sia un diritto e che risponda al programma di sviluppo del Cile”, aggiungendo che il governo rispetta le opinioni della Chiesa.
La Chiesa tiene molto all’impegno educativo del paese. Lo dimostra l'interesse e desiderio di collaborare per il buon esito della riforma: il 29 maggio scorso aveva presentato un documento preparato dalla Commissione per l'educazione della CECh (Conferenza Episcopale del Cile), in cui si presentano alcune considerazioni sui contenuti della riforma educativa (Vedi Fides 30/05/2014).
In una nota della Conferenza Episcopale inviata a Fides, Mons. Héctor Vargas, Vescovo della diocesi di Temuco e presidente della Commissione per l'educazione della CECh, segnala che ci sono ancora temi da discutere: “Ad esempio: come può essere gratuita l'istruzione superiore. Le risorse pubbliche devono essere disponibili per l'istruzione, ma vi sono dei limiti”, ha detto il vescovo. “Se si dovesse dare una educazione gratuita, sarebbe ottimo. Ma, nella nostra cultura, ciò che è gratuito finisce per essere disprezzato e sprecato. Quindi, ci devono essere anche condizioni e requisiti adatti. Ad esempio, per qualcuno che viene bocciato una e più volte. Credo che dobbiamo approfondire questo tema della gratuità”.
La riforma nel settore educativo in Cile deriva da una crisi in questi ultimi anni. Il sistema di sussidi alle scuole ha fatto crescere il numero di scuole private (tra le quali quelle cattoliche) e calare il numero d'iscritti alle scuole statali (gestite dai comuni). Nel paese il 2013, c'erano 3.500.000 alunni distribuiti in 12.500 scuole. Più di 2.000 scuole private che avevano più di 1.300.000 alunni. (CE) (Agenzia Fides, 29/07/2014)