CENTRAFRICA, Bangui (Agenzia Fides) - La popolazione musulmana del “Km 5” di Bangui è presa in ostaggio da parte di elementi jihadisti che si sono infiltrati nella capitale della Repubblica Centrafrica: lo dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Nestor Désiré Nongo-Aziagbia, Vescovo di Bossangoa. “Nessuno ne vuole parlare, ma è una realtà. Due giorni fa i jihadisti si sono scontrati con le truppe francesi dell’operazione Sangaris dispiegate a Bangui. La popolazione musulmana di Bangui, in particolare quella che vive al ‘km 5’, è presa in ostaggio dai jihadisti. È di pubblico dominio che la Moschea centrale della città è diventata una polveriera, perché gli estremisti l’hanno trasformata nel loro arsenale” dice Mons. Nongo-Aziagbia.“I jihadisti provengono da altri Paesi, in particolare dal Sudan e dal Ciad, e sono sostenuti dal generale Nouredine Adam, il numero due della coalizione ribelle Seleka”. La Seleka, cacciata da Bangui dalle milizie “anti balaka”, che continuano a condurre rappresaglie sulla popolazione musulmana accusata di aver aiutato i ribelli, si è installata nel nord del Paese. L’area maggiormente colpita dalla violenze della Seleka ricade nella diocesi di Bossangoa.
“La situazione nella mia diocesi è la confusione totale” dice Mons. Nongo-Aziagbia, che alla vigilia di Pasqua era stato sequestrato da elementi di Seleka, mentre un suo sacerdote era stato ucciso il Venerdì Santo (vedi Fides 24/4/2014). “I ribelli continuano a uccidere e a depredare. Lo scorso weekend in un villaggio al confine con il Ciad, sono state uccise 4 persone, tra le quali ci sono 2 catechisti. A Nanga Boguila hanno assalito l’ospedale di Médecin Sans Frontièrs, uccidendo 16 persone che erano in riunione (secondo fonti di agenzia le vittime sono almeno 22, ndr.), tre membri di MSF e il resto notabili della località. Siamo in attesa di ulteriori dettagli su questo e altri episodi di violenza accaduti in altre aree della diocesi” conclude il Vescovo. (L.M.) (Agenzia Fides 28/4/2014)