“I fondamentalisti che colpiscono i cristiani minacciano pure gli Imam locali” afferma l’amministratore apostolico di Mombasa


KENYA, Nairobi (Agenzia Fides) – “Non sappiamo chi abbia commesso l’attentato contro la chiesa evangelica, ma è presumibile si tratti di un gruppo di fondamentalisti” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Emanuel Barbara, Vescovo di Malindi e Amministratore Apostolico di Mombasa, dove ieri, 23 marzo, è stato commesso un attentato contro la chiesa evangelica di Likoni, il quartiere sulla terra ferma della seconda città del Kenya, durante la celebrazione domenicale.
“Non ero a Mombasa, ma appena è accaduto il fatto, sono stato informato al telefono dai miei collaboratori su quanto era successo” precisa Mons. Barbara. “Secondo quanto mi è stato riferito, un uomo armato è entrato sparando dalla porta posteriore della chiesa, mentre altri due complici stavano alla porta principale per impedire ai fedeli di scappare. Quattro persone sono morte sul colpo e altre 21 sono rimaste ferite”. Secondo la stampa locale, due delle persone ricoverate all’ospedale sono morte in seguito.
“L’attentato non è stato rivendicato, ma occorre tenere presente che la zona di Mombasa è considerata la roccaforte di un movimento di secessione a base islamista” aggiunge il Vescovo. “Questi gruppi minacciano pure gli Imam locali, accusati di essere moderati. Ci sono stati diversi episodi di minacce e intimidazioni nei confronti dei leader religiosi musulmani locali perché predichino una dottrina radicale”.
“In Kenya - continua il Vescovo - si ritiene che questi gruppi siano finanziati da alcuni uomini d’affari di Mombasa. La maggior parte dei componenti di questi gruppi sono giovani provenienti dalla Somalia, ma ci sono pure giovani locali che sparano e uccidono solo per denaro, non perché siano dei fanatici religiosi”. “Pregate per noi e soprattutto per la conversione del cuore di questi giovani, perché rinuncino alla violenza” conclude Mons. Barbara. (L.M.) (Agenzia Fides 24/3/2014)