HAITI, Port au Prince (Agenzia Fides) – Dopo più di un mese di dialogo teso, il Cardinale Chibly Langlois, chiamato a mediare per porre fine alla paralisi del paese (vedi Fides 25/02/2014; 14/03/2014) ha annunciato che venerdì sera, 14 marzo, il Presidente haitiano Michel Martelly, il senatore Steven Benoit in rappresentanza del Presidente del Senato (assente a causa di un viaggio) e i rappresentanti dei partiti politici, hanno firmato l'accordo raggiunto dal dialogo inter-haitiano, dopo alcune modifiche al testo originale (vedi Fides 18/02/2014).Secondo la nota inviata all’Agenzia Fides da una fonte locale, firmando l’accordo il Presidente Martelly ha espresso la sua soddisfazione per l’azione del Card. Langlois: “Mi congratulo con il Mediatore, che è giunto al successo attraverso il dialogo, perché la situazione non era facile. Mi congratulo con il Parlamento per il suo contributo, anche se ci sono stati alti e bassi per la firma di questo accordo. Ora vediamo prossime le elezioni, il primo turno si terrà il 26 ottobre 2014".
Anche il senatore Steven Benoit ha espresso apprezzamento per l'impegno dei leader politici, che hanno accettato di contribuire a risolvere il problema politico del paese: "l'accordo non è perfetto, ma è un passo verso il cambiamento. E’ un atto di responsabilità politica, la dimostrazione della coscienza patriottica e dell'impegno civico", pur deplorando l'assenza di qualche leader dei partiti dell'opposizione. Il Cardinale Langlois ha sottolineato la determinazione dei soggetti coinvolti nel dialogo che hanno accettato di firmare l'accordo: "Il dialogo ci ha permesso di crescere come paese, siamo usciti più forti, non ci sono perdenti nel dialogo, ci sono solo vincitori".
Pur non essendo ancora disponibile il testo dell'accordo, i punti importanti sono i seguenti: trasformazione del Collegio del Consiglio Elettorale Permanente (CTCEP) in Consiglio elettorale provvisorio; possibilità per ognuno di cambiare uno dei tre propri rappresentanti nel Consiglio Elettorale; realizzazione delle elezioni per i due terzi del Senato, della Camera dei deputati e degli enti locali; modifica della legge elettorale; formazione di un governo inclusivo. (CE) (Agenzia Fides, 17/03/2014)