Coordinatore Onu in Papua: “Sulla pena di morte, urge un supplemento di riflessione”


PAPUA NUOVA GUINEA, Port Moresby (Agenzia Fides) – “Sulla pena capitale, è bene che il governo prenda un po’ di tempo, per un supplemento di riflessione. Occorre esaminare attentamente i prossimi passi e considerare altre opzioni”: lo dice, mentre il dibattito sulla pena di morte infiamma il paese, Roy Trivedy, rappresentante Onu residente a Port Moresby, sollecitando il governo a ripensarci sul ripristino della pena di morte, 50 anni dopo l' ultima esecuzione in Papua Nuova Guinea.
In una nota pervenuta a Fides, Trivedy spiega: “L'esperienza mostra che l'introduzione della pena di morte non è un deterrente efficace. Tutte le ricerche dimostrano che in realtà quello che conta è la fiducia della popolazione sulla certezza della pena: ove siano commessi reati gravi, i colpevoli saranno arrestati e puniti entro un ragionevole lasso di tempo. E’ la certezza, piuttosto che la severità della pena a scoraggiare davvero i criminali”.
Il secondo problema, secondo il rappresentante Onu, “è quello di possibili errori giudiziari. Anche in sistemi giuridici molto avanzati e solidi, vi sono rischi reali che persone siano ingiustamente condannate e giustiziate”. Trivedy mette in guardia “sull'introduzione di uno strumento che può avere implicazioni enormi per l'intero paese e che sarà un passo indietro”. Per questo invoca per la Papua Nuova Guinea “una massiccia campagna di sensibilizzazione pubblica, che aiuti la gente a capire”, formulando l’auspicio di “proposte alternative” e di un “dialogo nazionale”, che includa tutte le componenti della società, su un tema così delicato. (PA) (Agenzia Fides 3/2/2014)