Questione "Allah": bruciare il ritratto di p. Andrew equivale “a un attacco contro cristiani”


MALAYSIA, Kuala Lumpur (Agenzia Fides) – I cristiani devono restare forti nella loro fede, nell’affrontare gli attacchi di gruppi islamisti sull'uso della parola “Allah” per il culto; accuse, denunce, intimidazioni e l’atto di bruciare il ritratto di p. Lawrence Andrew, Direttore del settimanale cattolico Herald, “equivale a un attacco alla comunità cattolica”: lo afferma mons. Murphy Pakiam, Arcivescovo emerito di Kuala Lumpur, ora amministratore dell'arcidiocesi, in una lettera pastorale dedicata ai temi della giustizia e della pace, in cui torna sulla questione dell’uso della parola “Allah” per i cristiani. 
Sul capo di p. Andrew pendono 109 denunce penali per aver sostenuto che “nel culto dei fedeli cattolici è lecito usare il termine Allah per riferirsi a Dio” (vedi Fides 9/1/2014) . Nei giorni scorsi, inoltre, il sacerdote è stato vittima di pesanti minacce di morte.
Nel testo della lettera, inviato all’Agenzia Fides, l’Arcivescovo afferma: “La Chiesa cattolica è sempre in prima linea per la giustizia e la pace. Come cittadini, le nostre azioni sono sempre state rispettose del diritto, garantito dalla Costituzione federale, di praticare la nostra fede, senza interferenze e intimidazioni”. Temendo una possibile deriva violenta, in special modo contro p. Andrew, mons. Pakiam nota. “E’ deplorevole che alcuni gruppi vogliano organizzare grandi manifestazioni di piazza. Queste azioni causano forte disagio, ansia e persino rabbia tra i cittadini malesi. Inoltre, l'approvazione di tali azioni da parte di alcuni leader politici e il silenzio inspiegabile di altri getta benzina sul fuoco, che sembra diffondersi in maniera incontrollata”. 
L’Arcivescovo lancia un monito alla politica e alla società: “Non possiamo accettare o tollerare che taluni gruppi promuovano divisione, discordia e disarmonia nella società. Esorto i fedeli cattolici a essere forti, in queste avversità, e a continuare a professare la propria fede con coraggio e determinazione. Trovo conforto nel vedere i malaysiani di tutte le razze e religioni unirsi a noi per la causa della giustizia e della pace”. 
Ringraziando per il sostegno “di quanti stanno contribuendo a rendere la Malaysia un luogo dove le comunità possano vivere insieme in pace, apprezzando i valori comuni fra le religioni ma anche le differenze”, l’Arcivescovo ricorda: “Come sacerdoti e laici siano chiamati a promuovere la giustizia e la pace. Pertanto preghiamo per p. Lawrence Andrew e impegniamoci nel dialogo, costruendo di ponti di riconciliazione, opponendoci a chi usa la religione per dividere la nazione”.
La Chiesa chiede che le autorità “adottino le misure necessarie per prevenire ulteriori atti provocatori di intimidazione nei confronti delle minoranze”. Infine – conclude il testo – “non dimentichiamoci di pregare per i nostri avversari, che hanno frainteso la nostra fede, dal momento che tutti noi preghiamo l’unico, vero Dio”. (PA) (Agenzia Fides 20/1/2014)