La Chiesa al presidente: No alla cementificazione selvaggia


FILIPPINE, Manila (Agenzia Fides) – E’ un appello forte e accorato quello rivolto dalla intera Chiesa filippina al presidente del paese, Benigno Aquino: il cardinale di Manila, Luis Antonio Tagle , il card. emerito Gaudencio Rosales e altri 19 vescovi hanno espresso “profonde riserve e preoccupazioni” per i circa 40 progetti immobiliari previsti per la costa della baia di Manila: un massiccio intervento di cementificazione che avrebbe disastrose conseguenze sociali e ambientali.
Come appreso da Fides, i leader cattolici hanno scritto una lettera al presidente Aquino, notando che “nella base scientifica, giuridica e morale della nostra opposizione riecheggia il messaggio di Dio”. Con la dichiarazione, i vescovi si fanno interpreti soprattutto delle comunità residenti nella baia di Manila, che temono l’impatto di progetti di sviluppo miliardari già approvati dai governi locali. Nella lettera si esorta Aquino a “rispondere alla chiamata di Papa Francesco”, che chiede ai cattolici di tutto il mondo di “tutelare la creazione di Dio”
Oltre a 38 progetti di edificazione che coprono circa 26.230 ettari della baia, ve ne sono altri per circa 300 ettari nella città di Las Pinas e per 148 ettari nell’area di Paranaque, che fa parte della cintura metropolitana di Manila. Le conseguenze potrebbero essere tragiche: gli esperti temono inondazioni, in aree già a rischio, e che già hanno un serio bisogno di un sistema di drenaggio per canalizzare le acque, specie nella stagione dei monsoni.
“I vantaggi economici e finanziari potranno risarcire il danno nella vita delle comunità, all’ecosistema e alle proprietà in futuro?”, si chiedono i vescovi. L’auspicio della Chiesa è quello di promuovere un turismo rispettoso dell’ambiente e responsabile, puntando a valorizzare la cultura, gli edifici e siti storici, la natura, piuttosto che costruendo strutture e palazzi a scapito della vita delle persone e dell'ambiente. (PA) (Agenzia Fides 13/12/2013)