Prudenza del Cardinale Onaiyekan sulle notizie di donne cristiane rapite da Boko Haram e costrette alla conversione all’islam
NIGERIA, Abuja (Agenzia Fides)-“Ho sentito parlare di questi casi, ma è difficile valutarli perché vi sono tante “voci” in giro” dice all’Agenzia Fides Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan Arcivescovo di Abuja, sui presunti casi di donne cristiane rapite dalla setta islamica Boko Haram e costrette a sposare uomini appartenenti al movimento dopo essere stata convertite a forza all’islam“Non sono conoscenza di casi concreti e provati. Anche la stampa nigeriana ha dedicato poco spazio a notizie di questo tipo, evidentemente perché non ha trovato, almeno finora, prove solide” afferma il Cardinale.
“Che vi siano dei rapimenti lo sappiamo, ma non mi risulta che vi sia una campagna sistematica per rapire le donne cristiane al fine di farle convertire a forza e farle sposare a membri di Boko Haram. Questo non significa che non vi siano stupri di guerra. Sono cose che purtroppo accadono in zone di conflitto” continua il Cardinale Onaiyekan che aggiunge: “Mi spiace dirlo ma vi sono persone che diffondono voci non controllate per accentuare il senso di persecuzioni dei cristiani che vivono nelle zone più a rischio della Nigeria. Non penso che questo ci aiuta. È sempre meglio dire la verità”.
Secondo il Cardinale infine Boko Haram “ha subito colpi molto duri” inferti dall’esercito nigeriano che a maggio ha lanciato una vasta offensiva in tre Stati nel nord della Federazione. “Boko Haram non è più quella che era solo 7 mesi fa. Questo non significa che sia annientata ma ormai ci troviamo di fronte ad un insieme di gruppi di banditi dediti alle rapine più che ad un’organizzazione di guerriglia strutturata” conclude il Cardinale. (L.M.) (Agenzia Fides 25/11/2013)