“Fate presto a inviare forze di pace. Il costo del ritardo è incalcolabile” dice l’Arcivescovo di Bangui
CENTRAFRICA, Bangui (Agenzia Fides)-“Abbiamo urgente bisogno di una forza ben equipaggiante e addestrata sotto un struttura di comando precisa, con un mandato specifico e robusto per proteggere i civili dagli attacchi brutali e restaurare rapidamente la sicurezza”. È l’appello lanciato alle Nazioni Unite da Mons. Dieudonné Nzapailanga, Arcivescovo di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, Paese che rischia di sprofondare nel caos e nella violenza di una guerra civile generalizzata (vedi Fides 21/11/2013). Riferendosi alle forze di pace già dispiegate nel Paese dagli Stati africani limitrofi, l’Arcivescovo di Bangui ha commentato “finora le forze dell’Unione Africana non sono state capace di fornire questo. Abbiamo l’opportunità di prevenire un rapido peggioramento della violenza. Il costo del ritardo è incalcolabile”.
La forza africana, nota con il nome di FOMAC, ha finora dispiegato nel Paese, circa 2.200 militari, largamente insufficienti per garantire la sicurezza di un territorio così vasto. La FOMAC secondo quanto prevede una proposta di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU dovrebbe trasformarsi in una forza della Nazioni Unite, la MISCA, aumentata a 3.600 uomini. “Mentre siamo sollevati che la comunità internazionale stia finalmente prestando attenzione alla Repubblica Centrafricana, le aspettative della popolazione sono molto più alte” ha commentato Mons. Nzapailanga. “Come può una forza mal equipaggiata e limitata a soli 3.600 uomini imporre la pace e la sicurezza in una Paese vasto quanto due volte e mezzo la Gran Bretagna? Si deve valutare attentamente alla proposta avanzata dal Segretario Generale dell’ONU di aumentare il numero delle truppe ad almeno 9.000 unità” ha concluso l’Arcivescovo.
Nel frattempo è iniziato il dispiegamento delle truppe supplementari che la Francia ha deciso di inviare nel Paese in supporto a quelle già presenti a Bangui. Parigi intende dispiegare complessivamente un migliaio di uomini in Centrafrica che si avvarranno di un’apposita risoluzione dell’ONU che la diplomazia francese ha presentato al Palazzo di Vetro per essere approvato dal Consiglio di Sicurezza. (L.M.) (Agenzia Fides 29/11/2013)